Auguste Rodin, a cento anni dalla scomparsa

Auguste Rodin è nato il 12 novembre 1840 ed è morto il 17 novembre 1917, quindi nel giro della prossima settimana ricordiamo sia la nascita che la scomparsa del padre della scultura francese moderna. Rodin si discostò dallo stile artistico precedente senza ostentare ribellione ma trovando il suo stile in un modo naturale, attraverso l’uso dell’argilla e delle figure mitologiche e allegoriche per approdare a un suo personale realismo.

Ma perché, noi che ci occupiamo di scrittura e lettura, oggi ci dedichiamo alla scultura? Perché è innegabile che la storia narrata da un’opera visiva ha un legame indissolubile con quella che si serve di pagine e parole come mezzo di trasmissione. E perché oltre all’arte, nella storia di Rodin stesso, c’è una storia personale che, da un certo punto in poi, ha tratti romanzeschi.

Per farsi un’idea dell’artista pur essendo esperti di arti figurative, si può partire dalla lettura di un carteggio dal titolo L’arte. Conversazioni raccolte da Paul Gsell, che apre uno spaccato interessante sul rapporto di Auguste Rodin col suo mestiere, o affidarsi alla voce di R.M Rilke, che ne indaga il genio nel volume Su Rodin.

Se a questo punto vi è venuta voglia di vedere tutto con i vostri occhi, sappiate che dal 24 febbraio al 3 giugno 2018 a Treviso si terrà la mostra conclusiva del programma di manifestazioni organizzate a livello internazionale in occasione del centenario ma tenete anche in mente che a Parigi il Musée Rodin di Rue Varenne,  con il suo magnifico giardino, è un luogo da vivere oltre che da visitare. E se siete così fortunati da capitare a Parigi il prossimo weekend potreste partecipare ai festeggiamenti della ricorrenza, dove i fuochi d’artificio in calendario per venerdì 17 alle 20.00 sono solo un tassello degli eventi previsti.

 

 

 

 

Le Penseur - Auguste Rodin
Le Penseur – A. Rodin

In questo luogo sono custoditi sia l’opera del Maestro che una buona parte della produzione della sua allieva più celebre, Camille Claudel. In una stanza dentro la palazzina del museo, come un cuore da proteggere, si scopre il motivo per cui la vita di Rodin contiene un romanzo: l’incontro con la giovane Camille (1864 – 1943) dà l’avvio a una reciproca influenza stilistica e a una storia d’amore travolgente e, da un certo punto in poi, dai risvolti tragici.

Ma procediamo con ordine: Camille nasce in una famiglia borghese e manifesta precocemente il suo talento per la scultura e il suo carattere fiero, il temperamento passionale. Ha un rapporto privilegiato col fratello minore Paul, che inizierà altrettanto presto a scrivere senza incontrare gli stessi ostacoli della sorella. La famiglia conservatrice, infatti, e in particolare la madre, preferirebbe che la figlia si limitasse a diventare una brava donna di casa, ma la giovane Camille segue la sua strada, studia insieme ad Alfred Boucher prima e ad Auguste Rodin poi. 

Vertumne et Pomone - C. Claudel
Vertumne et Pomone – C. Claudel

La differenza d’età e di ruolo non li separano a lungo: l’amore tra i due scoppia in fretta, malgrado lui sia legato a una donna, Rose, che non sposerà mai ma che neanche lascerà mai. L’arte e la vita di Auguste Rodin e Camille Claudel si intrecciano, vorticose, prendono i colori l’una dell’altra, la forza, la tenacia. Non è facile definire i contorni della produzione dei due scultori: è innegabile che si siano ispirati l’uno con l’altra, esaltando reciprocamente i loro tratti creativi. Non saranno mai, ufficialmente, una coppia, e quando l’equilibrio psichico di Camille vacillerà, lei si troverà chiusa in manicomio per venti lunghi anni, sola.
Lo scorso marzo, finalmente, a Nogent-sur-Seine è stato inaugurato un museo interamente dedicato a Camille Claudel

Per saperne di più su questa artista, il mio consiglio è quello di partire dal testo di Anne Delbée, Una donna chiamata Camille Claudel, che ne offre un ritratto di incomparabile vividezza, ma altre biografie più facili da reperire possono essere al momento quella di Odyle Ayral-Clause, dal titolo Camille Claudel – La sua vita, oppure Camille Claudel di Anna M. Panzera. Ma se vi interessa di più leggere la voce stessa di Camille, vi consiglio Sono come Cenerentola, che riporta, come anticipa il sottotitolo stesso della raccolta, l’arte, i tormenti e la solitudine delle sue lettere.

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